Così designata per quel peculiare monumento megalitico, il nuraghe, che originalmente, in funzione di osservatorio e piazzaforte militare, presidiava, tra il Bronzo Medio (1500-1300 a.C.) e la primissima età del Ferro (900 a.C.) il territorio dell'isola di Sardegna caratterizzandone ancora oggi il paesaggio con marchio distintivo, alla cultura isolana che ne fu genitrice, meglio sembra pertinente il termine di civiltà, in primo luogo per la ricca articolazione delle sue espressioni. Assurti oramai il nuraghe e la piccola bronzistica figurata quasi a "logo" stesso della Sardegna preistorica, altre e più varie sono difatti le categorie architettoniche e, più estesamente, materiali che in particolare a partire dalla metà del XX° secolo l'indagine archeologica è andata scoprendo.
Preceduta da una fase d'incubazione, che viene datata al Bronzo Antico (1800-1500 a.C.), la civiltà nuragica matura compiutamente durante la successiva media età del Bronzo i suoi modelli d'insediamento civile nel nuraghe prima monotorre, poi complesso ed attorniato da villaggio, associantisi, sotto l'indicatore comune di forme ceramiche con decorazione a nervature e "a pettine", alla tipologia funeraria delle tombe di giganti con "stele centinata", elaborando contemporaneamente i prototipi costruttivi dell'architettura religiosa dei tempietti a "megaron".
L'età recente e finale del Bronzo (1200-900 a.C.), per riflesso all'instaurarsi di imponenti flussi commerciali di oggetti metallici dai metallurghi dell'Egeo alla Sardegna mineraria che porterà presto alla evoluzione di una industria locale del metallo, vedranno tangibilmente crescere in varietà e copia tutte le espressioni della civiltà nuragica. A numerosi nuraghi vengono in questo tempo aggiunti bastioni ed antemurali, i villaggi si arricchiscono di nuove tipologie d'abitazione, templi e tombe distinguono e dirozzano le proprie pratiche architettoniche, siglati tutti da una ceramiche nella quale pur perdurando in larga parte la tradizione si rinnovano forme fittili, perlopiù inornate, e tecniche di produzione.
È tuttavia durante l'età del Ferro (900-500) che, declinato il fenomeno costruttivo megalitico del nuraghe, si assiste ad uno straordinario progresso, vuoi della metallurgia isolana che originò migliaia fra figurine rappresentanti ex-voto, lucerne in forma di navicella, oggetti miniaturistici, bronzi d'uso e di sunto, vuoi della ceramiche, caratterizzata, nei nuovi tipi vascolari, da una inusitata eleganza delle forme e varietà delle decorazioni di tipo "geometrico" di cui è impregnata anche la statuaria in pietra riproducente in più ampio modulo figure (arcieri, "pugilatori") già note dalla bronzistica figurata.